venerdì 28 giugno 2013

Sistemarsi dopo aver trovato lavoro

Cosa è necessario sapere quando si è ottenuto il contratto


Il PESEL


Il Pesel è l'equivalente del codice fiscale italiano.
Un italiano che lavori all'estero dovrebbe, entro i 3 mesi, farne richiesta.
Essendo un Italiano un cittadino europeo, la richiesta sarà praticamente una formalità in quanto è sancito il diritto per i cittadini europei di lavorare e risiedere nei differenti stati della comunità.
Secondo la legge polacca entrata in vigore il 1 Gennaio 2013 sono necessari pochi passi per ottenerlo (verosimilmente due):
  • ottenere il permesso di lavoro nell'ufficio della regione, presentando un regolare contratto di affitto o, nel caso siate ospiti, chiedere al vostro ospitante di andare e dichiarare che vi ha a suo carico.
  • registrare la residenza presso il comune di appartenenza, in principio si doveva prima chiedere la residenza per i 3 mesi, poi far domanda nell'ufficio della regione e poi estendere il permesso; ora sembra basti un solo permesso.

Le ferie ed il certificato di lavoro

Le ferie in Polonia sono conteggiate in base all'anzianità.
Si parte da una base di 20 giorni feriali per arrivare a 26 dopo 10 anni di lavoro subordinato: non si contano gli anni lavorati con contratto a progetto, con lavoro occasionale etc.
Negli anni di lavoro sono conteggiati anche gli anni di studio in base alla qualifica ottenuta. Di seguito si cerca di adattare lo schema polacco al sistema educativo italiano:
  • liceo, istituto tecnico etc. per un massimo di 3 o 5 anni.
  • laurea: 8 anni
Chi ha ottenuto la laurea quindi ha bisogno di altri due anni lavorativi per ottenere i 26 giorni di ferie per anzianità, chi ha ultimato le superiori ha bisogno di 5 anni di lavoro e chi ha fatto solo i primi 3 anni deve farne 7.
Quando ci si presenta ad un datore è possibile e probabile che questo ci richieda una documentazione specifica.
Nel caso di diplomi e lauree è sufficiente esibire l'attestato.
Nel caso degli anni di lavoro viene di solito richiesto un certificato di lavoro. In Italia è un diritto del lavoratore richiedere al proprio ex datore il certificato di lavoro anche a distanza di anni - si parla di circa 10 anni dalla data dell'interruzione del rapporto di lavoro.
In Italia ovviamente la maggiorparte dei datori non sa nemmeno cosa sia tale certificato. Conviene quindi far presente che è un diritto del lavoratore e, per agevolare il datore, conviene anche preparare a volte una bozza per dar qualche indicazione.
In Svizzera il certificato di lavoro è ben regolamentato, come documenta questo sito: ch. In Italia sarebbe carino se un datore rilasciasse un certificato simile, ma in alternativa si può presentare una bozza di questo tipo:

Data:

Il sottoscritto ... dichiara di aver avuto alle proprie dipendenze il Sig./la Sig.ra ... nato/a il ... e residente a ... con le seguenti mansioni:
dal giorno ... al giorno ... con la mansione di ...
dal giorno ... al giorno ...con la mansione di ...

Timbro e firma


I contributi previdenziali

Tra Italia e Polonia esistono specifici accordi secondo i quali i contributi previdenziali versati in Italia e quelli versati in Polonia si sommano al momento della pensione.
Si parla in questo caso di totalizzazione dei contributi: non sarà uno stato che li trasferisce all'altro ma ognuno contribuirà secondo quanto dovuto.
Ogni anno lavorato in Polonia è conteggiato negli anni necessari all'età pensionabile.


Registrarsi come italiano all'estero


Di seguito il sito dell'ambasciata italiana a Varsavia: Contributi italiani ed il sito del Ministero degli Affari Esteri che parlano della materia.
Secondo il regolamento, un cittadino italiano dopo i 12 mesi dovrebbe registrarsi come italiano all'estero. Le sanzioni o le penalizzazioni per chi non ottemperi all'obbligo non sono tuttavia chiare. Si riporta quindi sotto un riassunto di quanto appreso.
Registrandosi all'A.I.R.E., ovvero all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero, il cittadino italiano perde il diritto alla sanità italiano, metre guadagna la possibilità di votare all'estero, di rinnovare la carta d'identità, il passaporto e la patente di guida. Per rinnovare i documenti di identità è necessario rivolgersi all'ambasciata di Varsavia in quanto non è più possibile, secondo leggi vigenti, farlo in consolato.




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